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Glorie infinite nel paesaggio
     

 

 

Nell’ultimo decennio  ha realizzato una serie di quadri con immagini che sembrano emergere da un mondo sotterraneo e che si esteriorizzano su tela, quasi per una incomprimibile ed arcana necessità.

      Il tratto pittorico, nelle sue linee e nei suoi colori, è un qualcosa di indeterminato e di indefinibile e ci appare imprigionato dal tempo in un’atmosfera rarefatta, che ci riporta nella sfera del subcosciente.

     Emerge un mondo quasi onirico che preme con viva forza per conquistarsi un posto alla luce ed imporsi alla nostra cosciente sensibilità cromatica.

Tra il sogno e la realtà, il mistero ed il quotidiano, il banale e l’infinito, si snodano pitture di sapore surrealista ed orientaleggiante. Esse ci colpiscono, ci meravigliano ci disorientano perché parlano il linguaggio immortale dell’arte e della poesia.