LA SCOPERTA DELLA FOTOGRAFIA
inserita il 15/07/2008

 La fotografia per me rappresenta un momento di ulteriore riflessione su valori e significati del mondo che mi circonda. Nel mio caso si tratta di un reportage fotografico strettamente legato al mio ambiente di vita, fatto di particolari visioni, sensazioni ricordi.

Mi trovo sempre qui,  rilegato o forse prigioniero nel luogo dove sono  nato dove sono cresciuto, dove ora lavoro,

Il decennio tra gli anni ottanta e novanta per me rappresenta il momento dove si sviluppa la curiosità fotografica.

Non mi dimentico dell’arte pittorica, ma mi accorgo che ho bisogno di fare esperienze che fortifichino quel pungolo che per me romane la creazione pittorica.

La mia veloce forsennata ricerca fotografica cerca di completarsi anche in camera oscura perché era mio desiderio, allora,  vedere la foto nascere in tutti i suoi percorsi.

Il  fotografo è un soggetto che deve farsi trascinare deve perdersi nella realtà-irrealtà. Deve perdersi in mille particolari sotto il suo sguardo. Egli fissa nell’immagine fotografica il mondo dove  si trova come un curioso estraneo.

Avevo l’impressione che proprio in quel periodo nasceva in me un  bisogno di  ulteriori stimolazioni. Una parte di me stesso si serviva della fotografica che in qualche modo mi doveva riportare al mio istinto creativo originario certamente più profondo e forte della fotografia quale il riprendere a dipingere subito e con più forza creativa.

 

Io mi ritenevo e forse lo sono ancora un pittore che ha bisogno di crescere tecnicamente e che ha bisogno anche di crescere stimolandosi con la ossessiva ricerca di emozioni di immagini anche attraverso  l’obiettivo della macchina fotografica.

La macchina fotografica vede tutto ciò che è materia storica, realtà sociale; essa vede tutto ciò che è visibile e drammaticamente molto presente .

 Spesso essa sa essere violenta e corruttrice della intima coscienza del fotografo.

 

La realtà che essa sottopone allo sguardo nel mirino sta di fronte a me, ignara della mia esistenza, della mia voglia di conoscerla approfonditamente, come quasi volerne scoprire i nascondigli più segreti o forse più remoti 

Io cerco di immortalare nell’immagine fotografica quello che potremmo definire una scontata e per certi versi improvvisa rappresentazione della realtà che io amo definire una  sconvolgente come delirante rappresentazione di se stessa.

L’obiettivo in certi attimi trasforma in immagine definita quella realtà visiva che spesso appare insignificante, banale quotidianità.

 Ma il mondo fuori di te, oltre l’obiettivo della macchina fotografica appare  spesso irreale incomprensibile anche provocante e scandaloso.

 

 

 

 
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